Quando si producono 31 giornali c’è poco spazio per gli errori, specialmente per quelli che fanno salire i costi. Prima di Mitt i, il fatto che la free press fosse un’attività in perdita era visto come un dato inevitabile. “Veniamo da un ambiente in cui spendere non è accettabile,” spiega Clauson. “Al contrario, i giornali più antichi o più grandi hanno potuto scegliere sistemi di produzione più costosi grazie alle entrate derivanti da abbonamenti e finanziamenti pubblici.”
Insomma, è un settore difficile per chi vuole registrare profitti. Ma l’approccio di Mitt i pone l’accento sull’efficienza. Per esempio, la società non ha segretarie né project manager. “Tutti i dirigenti si preparano il caffè da soli,” scherza Clauson. “Sono anche responsabili delle risorse umane per i rispettivi reparti.”
L’azienda ha adottato una strategia simile anche per quanto riguarda la tecnologia. Le 1500 pagine settimanali vengono tutte create con un flusso digitale basato sulla piattaforma Mac in cui software e hardware Apple
Roger Östberg, Chief Information Officer di Mitt i, è il ritratto dell’entusiasmo mentre spiega i meccanismi del flusso di lavoro basato su Mac
“Quando valutiamo un investimento, se possiamo scegliere tra una soluzione PC e un’altra Mac, per prima cosa pensiamo al Mac,” dice Östberg. “L’esperienza ci insegna che le soluzioni basate su Mac OS X
Alcuni anni fa Mitt i scelse di passare da un ambiente misto, composto in egual misura da Mac e PC, a un ambiente basato esclusivamente su Mac OS X
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